- by admin
- 5 Febbraio 2014
“Come quando provi a stringere l’aria fra le mani. Impotente. L’aria, così come la vita, non si fa prendere”.
Era questo ciò che avrei voluto rispondere a tutti coloro i quali, negli anni, in quegli anni, mi ponevano quella domanda banale che facciamo senza nemmeno esser interessati alla risposta.
Come cambia il significato di quel “ come stai”, quando non sai cosa rispondere.
Siamo abituati a dire bene. O siamo abituati a lamentarci per questioni di dubbia rilevanza.
Pensavo a Dio e a quante risate si sarà fatto ogni volta che programmavo.
Non ho mai parlato volentieri di ciò che mi è accaduto, ma oggi, forse, ho bisogno di scrivere la mia testimonianza per mettere un punto ad una parentesi dolorosa. E’ come un libro, in cui anche se un determinato capitolo è terminato, non lo è mai veramente. Vai avanti, il libro si colora di nuovi racconti, ma è come se avessi la sensazione che quel capitolo è rimasto incompiuto. Forse è necessario che altri giovino della mia testimonianza, perchè per quanto legata ad un evento sofferente, è stata la parentesi più rivoluzionaria della mia esistenza. E forse quel capitolo, dopo tanti anni avrà motivo di esser chiuso.
Quando ti diagnosticano un linfoma di Hodgkin, non ci sono reazioni giuste o reazioni sbagliate. Ci sei tu, il tuo corpo, la tua forza, la tua speranza e la medicina. Cominci persino a non sentire l’esigenza che esista altro al mondo. Poco più che maggiorenne mi accingevo al mondo universitario: città nuova, amici nuovi e un sogno che nessuno mi ha tolto.