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- 17 Dicembre 2013
Cari amici, sono in genere i pazienti a scrivere per raccontare la loro esperienza di vita con la malattia. Storie di dolore, tristezza, paure e spesso di disperazione ma anche di gioia, di coraggio, dignità e tanta tanta fede. Storie che io non leggo solamente ma che ho vissuto e che vivo giornalmente da vicino. Un medico sembra non ammalarsi mai ! Oggi invece sono io, il medico, che prende carta e penna per raccontare quanto è successo . Voglio condividere la mia esperienza per dare speranza, coraggio e sollievo a chi sta affrontando lo stesso problema o quello di una persona cara. Per dare speranza e fiducia alla ricerca e invitarvi a sostenerla sempre. Si può dare di più per migliorare il futuro. La condivisione alimenta e sostiene la vita !!! Vi racconto……. Dunque Nel Febbraio di quest’anno un evento improvviso ha scosso la mia vita quotidiana. “ ….sono passata dall’altra parte della scrivania e questa volta non ero il medico ma la paziente …….analisi, visite, TAC, RMN…….il TUMORE …..”. ..e poi 8 Marzo l’intervento chirurgico. Si prospettava demolitivo. Come sarebbe stato il mio corpo……..le sue funzioni……….era questo il primo di altri interventi? Grazie a Dio rimozione totale del tumore…..nessun drenaggio…..sacche ecc….. la mia pancia non aveva alcun un taglio. Un primo successo seguito da un secondo NESSUNA chemioterapia! Un sogno !!! Quando ho saputo del mio tumore il primo mio pensiero è stato è quello della morte….. che potevo morire e forse anche subito…..lasciando i miei cari e le persone che amo. Come dirlo ai miei figli ! Come evitare loro questo dispiacere. Chi si occuperà dei miei pazienti ! Devo lasciare il lavoro ! Erano questi i pensieri che mi assillavano Non volevo crederci ! Così all’improvviso ! Ho dovuto mettere in conto che ciò poteva avverarsi. Esser medico non aiuta , Anzi !!! Hai la capacità di fare una profonda analisi della situazione. Sai quali sono le possibilità e non ti si può mascherare la serietà del momento. Con l’aiuto di Dio tutto è andato bene e anche senza necessità di alcuna chemioterapia. In meno di un mese ero lì al mio solito posto. Rimane comunque dentro una esperienza incisiva che ti cambia e anche ti migliora. Per me è stato così. Io ho vissuto tanti di questi momenti nel mio lavoro. La diagnosi di una grave malattia è uno shock. Un trauma per il paziente e persone care. Il tumore arriva all’improvviso ed impone le sue regole.
Si percepisce che la vita è in pericolo e non potrebbe più esserci un domani. Tutti i progetti svaniscono. Ciò che prima era importante diventa insignificante e viceversa. Cambia la visione di ogni cosa. Mente affollata di domande. Paure, ansia ed angoscia. Si fa una profonda e vera riflessione sulla propria vita. Ci si rende conto di essere deboli ed impotenti. Fragili e più sensibili. La preoccupazione ruba la mente. Si ha necessità di affetto, comprensione, aiuto. Alcune persone restano talmente disorientate da non saper gestire nemmeno le cose più semplici. Emerge l’estrema necessità di avere una guida, un sostegno. Di avere accanto chi si preoccupa ad organizzare le cose da fare. Non si deve mai lasciare sola una persona e la famiglia con un problema cosi grande ! La battaglia va affrontata insieme. Per me dopo l’immediata presa di coscienza. Poca e controllata paura. Facevo le cose che dovevo fare. Ubbidivo e continuavo il mio lavoro. Mi sono affidata al Signore, Lui mi dava forza, mi aiutava ad affrontare quel momento. Sentivo nel cuore tranquillità……tutto si risolverà. Dovevo solo crederci profondamente. Quella tranquillità azzerava ogni disperazione. Ma qualche volta quando il dubbio prendeva il comando qualche lacrima è venuta fuori. Ho ricevuto tante dimostrazioni di affetto da tutti, manifestazioni di straordinario e profondo amore per sostenermi ed incoraggiarmi. …… …se dovrai fare la chemioterapia ci raseremo i capelli per solidarietà mi disse un persona cara del mio luogo di lavoro……Come sono fortunata per tutto questo affetto. Grazie Dio. Ti accorgi che l’ottimismo e l’affetto e la forza del Signore ti rafforzano, che la difesa diventa più forte, la migliore arma contro il Nemico e, pur nel dolore, ci si arricchisce e si comprende meglio la sofferenza degli altri. Il mio più sincero consiglio è Non arrendetevi riponete soprattutto fiducia nel Signore, a Lui niente è impossibile. Cercate di vivere questo momento di sofferenza in maniera costruttiva. Spero che possiate sostituire la preoccupazione, ansia e paura con la speranza. Vi auguro tanto coraggio. Oggi, io, a meno di un anno dal tumore guardo avanti! Sono lì nella mia stanza e lavoro più di prima e penso poco a quanto è successo. Cerco di migliorare il mio rapporto umano con i pazienti cercando di accendere sempre la speranza poiché essa aiuta a guarire, ad accettare la malattia e a convivere meglio con essa. Dio ti ringrazio!
Caterina Stelitano