Per l’infusione di farmaci per via endovenosa ci si può avvalere di cateteri venosi centrali, cioè di dispositivi posizionati nelle vene, che rimangono in sede in maniera permanente per tutta la durata del trattamento. Esistono diversi tipi di catetere, alcuni di questi sono: il PICC, il PORT e il catetere di tipo Hickman. Il PICC (peripherally inserted central catheter) è un catetere (tubicino utilizzato per l’infusione) che viene inserito, attraverso una guida ecografica, in una vena del braccio. Permette perciò l’infusione di chemioterapici in un vaso di grosso calibro, evitando il rischio di stravasi o flebiti.
Può rimanere in sede per un periodo di circa 6 mesi e richiede una regolare manutenzione. La presenza del dispositivo non limita i movimenti, ma è importante proteggerlo con della pellicola durante l’igiene personale.
Il PORT (Poth-a-Cath) viene posizionato per via percutanea, inserito in una piccola tasca sulla parete toracica, sotto la clavicola e raggiunge una grande vena del corpo. Il posizionamento richiede un piccolo intervento in anestesia locale. Questo dispositivo può rimanere posizionato più a lungo, anche per anni.
Il catetere del tipo Hickman-Broviac è costituito da uno a tre vie. La differenza principale rispetto al PORT è che i tubicini rimangono esterni, quindi la loro gestione, anche domiciliare, richiede un adeguato addestramento del paziente. Non è un dispositivo comunemente usato, ma in alcune fasi del trattamento, come nelle procedure trapianto logiche, è necessario.