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- 29 Gennaio 2014
Ciao Sono Enrico, nato e cresciuto a Barcellona Pozzo Di Gotto (ME), finiti gli studi universitari, per motivi di lavoro, mi sono trasferito prima a Brescia per sette anni e dopo a Caltagirone (CT) dove attualmente vivo. Ho fatto l’insegnante di Matematica e Scienze nelle Scuole Medie fino all’anno scorso ed adesso per mia scelta, sono felicemente in pensione. Sono un tipo solare che ha accettato sempre con serenità tutto quello che la vita mi ha donato, per cui anche quando a Caltagirone mi hanno diagnosticato un LINFOMA NON HODGKIN anaplastico a grandi cellule T, al Dott. Failla; mio carissimo amico, preoccupatissimo e con immenso imbarazzo nel comunicarmelo, io tranquillo risposi: “perché gli altri si ed io no !!!!!” Adesso capisco un po’ di più il suo atteggiamento perché il Calvario è stato pesante, ma come Gesù è stato aiutato a portare la croce fino in cima al monte, così, pure io sono stato aiutato in questa particolare avventura, dall’amore e dalla disponibilità dei miei cari , dei colleghi e degli amici tutti, che hanno reso più facile questo mio percorso sulla strada della sofferenza. Non ho mai pensato di morire, anzi ho amato di più la vita ed ho sempre cercato di fare al meglio le cose di sempre con un pò di difficoltà ma sempre con dignità e rispetto per me e per gli altri. E’ vero tante volte sono caduto ma mi sono sempre rialzato ed ho capito che le difficoltà della vita non si affrontano, come si dice, sempre all’impiedi e mai in ginocchio; spesso infatti, mi sono inginocchiato per pregare COLUI che è tutto e soprattutto è AMORE, che consola e non abbandona specie nella sofferenza. “….Amami come sei e come puoi…” , dice il Signore,”… ed io ti sarò sempre vicino…” Così, infatti è stato, tanto è vero che oggi sono qui a raccontare la mia storia e testimoniare che la vita è bella ,ed è un grande palcoscenico dove tutti siamo, non solo attori ma anche spettatori delle nostre storie vissute. Basta , andiamo avanti ,il cammino è lungo e devo sintetizzare un po’. Dunque la mia storia inizia cosi .Siamo a maggio del 2002, viene a mancare quasi all’improvviso mia mamma, mi crolla il mondo addosso, comincio a star male , non ho fame, mangio poco , per niente carne, ho nausea giorno e notte,accuso tanta stanchezza. Attribuisco il tutto al vuoto che lascia la perdita di un affetto cosi’ grande e alla sofferenza che ne comporta , specie per un single come me che deve affrontare molti ostacoli da solo.Dopo invece ho capito che lottavo anche con una brutta bestia che piano pano stava prendendo posto dentro di me per distruggermi. Passano due anni di vera sofferenza, ma nonostante tutto continuo ad insegnare, il contatto con i miei alunni e colleghi mi fa apparentemente stare meglio ma il mio malessere è spesso motivo di discussioni nell’ambiente scolastico e non . Il 25 ottobre del 2005 quasi con forza , vengo portato all’ospedale di Caltagirone, vengo ricoverato prima nel reparto di Malattie Infettive poi in Chirurgia ed infine quando i medici hanno capito di che cosa si trattava, passo nel reparto di Oncologia. Mi viene diagnosticato un Linfoma non Hodgkin. Si avvicinava Natale , dovevo iniziare la Chemioterapia che avevo deciso di fare a Catania, però intanto mio nipote mi prenota una visita ematologica con la Dott.ssa Stelitano al PresidIo Ospedali Riuniti Melacrino-Morelli di Reggio Calabria.
Era il 31 dicembre del 2004 ,quindi vigilia di capodanno 2005, arrivo in ospedale con la mia valigetta convinto di essere ricoverato. Primo impatto con la Dottoressa, ero stanco e confuso, non capivo ancora cosa mi stava effettivamente succedendo, pensavo a tutti e a tutto, ma non certo che potevo morire. Avrò avuto un’espressione strana come se non credevo a quello che lei mi diceva, ma solo perché non avevo fiducia nei medici donna, cosi che quando lei parlava forse pensavo : “ma che dice questa.!!!???” -Tutto ciò ha fatto sì, che ancora adesso a distanza di quasi 10 anni la dottoressa è convinta che non mi è piaciuta neanche un pochetto e me lo ribadisce spesso. Forse il mio comportamento le ha fatto pensare questo, ma perché sicuramente ero in uno stato confusionale. Una donna cosi bella, buona, dolce ,disponibile e altruista fino al punto di ammalarsi per essere una di noi, dimostrando così che anche i medici si ammalano…… dico, una donna cosi speciale non si può che A M A R E! Ma ci pensate a quello che mi sarei perso se non mi fossi ammalato? Non avrei conosciuto il mio angelo custode…..!!!! Comunque , non mi ricovera, mi manda a casa fino a quando non riceve dal Policlinico S:Orsola -Malpighi di Bologna il referto che il mio linfoma non era quello diagnosticatomi a Caltagirone ma un altro : LINFOMA DI HODGKIN . Febbraio del 2005, ho il piacere di fare la conoscenza della signora cosiddetta Chemio con la quale ho convissuto fino al 30 settembre 2005, è stato, come potete capire, un rapporto di amore e odio che mi ha cambiato l’aspetto fisico, mi ha depilato quasi del tutto meglio di una brava estetista, dopo, il resto è storia vecchia che molti come me conoscono bene. Basta, mi sono prolungato troppo, adesso sto bene, faccio i controlli periodici a Reggio Calabria ma solo per andare a salutare il mio angelo custode…!!!!!!!…..Naturalmente scherzo è importante stare sempre all’erta poi è anche un piacere rivedere di tanto in tanto la mia seconda casa, con tutto il personale,mi chiamavano – il nostro siciliano-, e a tutti và il mio grazie di cuore, siete stati tutti speciali, siete dei veri professionisti ma soprattutto amici e compagni di viaggio insostituibili..è grazie anche a voi che oggi posso dire : IO C’E’ L’HO FATTA Adesso vi lascio veramente con un’ ultimo pensiero che mi parte dal cuore, che ho sperimentato in prima persona e che funziona sempre.Per essere vincitori in ogni occasione bisogna essere sempre positivi, che alla fine la forza di una persona è il risultato di quello che ha superato, che la vita comunque essa sia è sempre un dono di Dio ed è il modo come l’affrontiamo che fa la differenza. Allora, vogliamoci bene sempre, non solo nella sofferenza e credetemi ,saremo straordinariamente invincibili. Un bacio a tutti
Enrico