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- 23 Agosto 2022
Una diagnosi di linfoma, o di tumore in generale, ha delle conseguenze non solo a livello fisico ma anche a livello psicosociale. Gli effetti psicologici possono persistere anche dopo la fine dei trattamenti e in seguito alla guarigione.
La Fear of Cancer Recurrence (FCR), anche detta Sindrome della spada di Damocle, ossia la paura che il cancro si ripresenti, è l’effetto psicosociale che i pazienti manifestano maggiormente. È definita come la paura o preoccupazione che può colpire sia i pazienti con una malattia curabile che temono il ritorno del cancro, sia i pazienti con una malattia avanzata che temono la progressione. Nello specifico, secondo un’indagine condotta dalla Lymphoma Coalition, il 43% dei pazienti con diagnosi di linfoma ha riportato di aver sofferto di FCR durante i trattamenti, mentre il 72% ha manifestato FCR dopo la fine dei trattamenti. La FCR sembra quindi manifestarsi maggiormente dopo le terapie, quando le visite e in generale i contatti tra i pazienti e il team medico diventano meno frequenti.
La FCR è associata a stati d’animo quali ansia e isolamento e può interferire con la capacità di pianificare il futuro. Si tratta quindi di un fattore psicologico con un impatto significativo sulla qualità della vita di un individuo, a seconda del livello di gravità con cui si presenta.
Non è ovviamente possibile garantire che il cancro non tornerà o non si diffonderà, ma è possibile lavorare con i pazienti in modo che possano gradualmente ridurre l’impatto che questa paura ha sulla loro vita.
Negli ultimi anni sono stati condotti molti studi che valutano delle strategie di intervento per gestire la FCR. In particolare, queste includono:
- Acquisire consapevolezza. Molte persone cercano di ignorare i sentimenti negativi come paura e ansia, ma questo atteggiamento non fa altro che rendere tali sensazioni ancora più travolgenti.
- Affrontare le paure: accettare il fatto che si sperimenterà paura e concentrarsi sui modi per gestirla. Ansia e paura possono aumentare temporaneamente in momenti specifici, come appuntamenti per le visite di controllo o anniversario della diagnosi. Spesso è utile parlare delle proprie paure con un amico, un familiare o un professionista della salute mentale. Molti pazienti trovano inoltre utile unirsi a gruppi di supporto: l’esperienza di gruppo spesso crea un senso di appartenenza che aiuta a sentirsi meno soli e più compresi.
- Ottenere il controllo tramite una corretta informazione e comunicazione tra medico e paziente. Anche se per la maggior parte dei tumori è possibile fare una previsione della possibilità di recidiva o progressione, nessun medico può sapere esattamente cosa accadrà in futuro. Un operatore sanitario che conosce la storia medica del paziente può parlargli della possibilità che il cancro si ripresenti e informare anche su quali sintomi cercare. Sapere cosa aspettarsi può aiutare a smettere di preoccuparsi che ogni dolore significhi che il cancro è tornato.
- Gestire lo stress. Ci sono diversi modi per gestire lo stress e ridurre il livello generale di ansia. Questi includono: trascorrere del tempo con la famiglia e gli amici, concentrarsi su hobby e altre attività, fare una passeggiata, meditare, fare esercizio regolarmente, leggere un libro o guardare un film.
- Fare scelte salutari. Abitudini sane come mangiare pasti nutrienti, fare esercizio fisico regolarmente e dormire a sufficienza aiutano le persone a sentirsi meglio sia fisicamente che emotivamente. Evitare abitudini malsane, come il fumo e il consumo eccessivo di alcol, aiuta le persone a sentire di avere un maggiore controllo sulla propria salute.
Fornire informazioni adeguate, normalizzare l’FCR, incoraggiare i pazienti a parlarne e indirizzarli in modo appropriato sono modi importanti con cui gli oncologi possono contribuire.
Fonte: Lymphoma Coalition