- by admin
- 17 Marzo 2015
Ciao a tutti, sono Giulia. A 19 anni ho scoperto di avere un linfoma(LH, per l’esattezza). Era settembre, avevo finito il liceo. Non mi sentivo bene: avvertivo grande stanchezza, avevo prurito su tutto il corpo e molto spesso, di notte, mi svegliavo perché sudata. Al rientro dalle vacanze estive decisi di andare dal mio medico curante , il quale mi prescrise una radiografia e varie analisi del sangue. Il risultato degli accertamenti non fu buono, anzi. Con gli esiti in mano, mi mando’ , con urgenza, all’ospedale di Reggio Calabria (in particolare al reparto di ematologia) .Venni visitata e ricoverata. Gli accertamenti continuavano e dopo qualche giorno fui operata:bisognava analizzare il linfonodo sentinella. Il giorno dopo l’intervento mi fecero il prelievo del midollo osseo. Anche se i medici non si erano ancora pronunciati, capii che era iniziata una bruttissima fase della mia vita: intorno a me vedevo persone senza capelli, gonfie a causa del cortisone. Quando arrivo l’esito della biopsia la mia dottoressa, Caterina Stelitano (il nostro angelo) , mi Comunico’ che ero affetta da linfoma di hodgkin, secondo stadio e che la mia situazione era sfavorevole per il valore altissimo della VES. Iniziai a piangere. Avevo paura. Non volevo mi cadessero i capelli.
Avevo paura di non farcela. Lei ,con la professionalità di un medico e l’amore di una mamma , mi sprono’ a mi fece reagire. Ho fatto 4 cicli di chemio e 15 sedute di radioterapia . Oggi, ho 24 anni, continuo a fare i controlli , sto per laurearmi e posso dire di stare bene. Quello della malattia è stato il periodo più brutto della mia vita. Non È facile dimenticare,vorrei non ci fosse mai stato, ma allo stesso tempo ormai fa parte di me. Mi ha cambiata. Mi sono affidata a Dio,ho messo la mia vita nelle sue mani.Ho ancora molta paura ma sono anche una ragazza coraggiosa. Durante la malattia ho tirato fuori la grinta necessaria a combattere e vincere la mia battaglia. Non è facile per me parlare di quel periodo. E se oggi ho scritto queste righe e’ perché spero che la mia testimonianza sarà d’aiuto a chi,come me, si troverà ad affrontare una malattia . Voglio inoltre ringraziare (perché non è mai abbastanza) la mia dottoressa (Caterina Stelitano) che mi ha dato amore e forza. A Dio e a lei devo la vita!
Giulia