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- 1 Marzo 2019
IL PRELIEVO VENOSO
Che cosa è
Il prelievo di sangue venoso è una procedura che consiste nell’acquisire un campione di sangue venoso, preferibilmente al mattino ed a digiuno in modo da ridurre la variabilità biologica.
Di solito si preleva sangue venoso dalle vene dell’avambraccio, viene effettuato dall’infermiere previa prescrizione medica e la quantità di sangue da prelevare varia in base agli esami ematochimici che si vogliono ottenere.
Indicazioni
Lo scopo del prelievo venoso è quello di indagare sullo stato di salute del paziente.
Il campione (o i campioni) viene inviato poi in laboratorio analisi per valutarne la composizione e i fattori che indicano problemi, patologie oppure anche per un semplice controllo post-terapia ed il cui esito poi sarà visionato nel complesso dal medico che ha prescritto gli esami.
Cosa si usa
Per la venipuntura è preferibile usare aghi di calibro pari a 20 o 21G “gauge”, riservando l’utilizzo di aghi di calibro inferiore a prelievi su vene piccole o particolarmente fragili. L’utilizzo di un ago di diametro inferiore a 23 (G), può indurre emolisi e modeste variazioni di alcune analisi comuni.
L’infermiere per fare il prelievo usa aghi dedicati, anche disponibili con dispositivo di protezione integrato e l’adattatore luer che garantiscono la sicurezza della procedura.
Complicanze del prelievo venoso
- Gonfiore
- Piccole lesioni
- Ematoma
- Infezione nel punto del prelievo
- Vertigine o sincope neurogena.
Controindicazioni
- Fistola arterovenosa
- Radioterapia locale
- Linfedema
- Circolazione sanguigna compromessa
Scritto da Carmelo Leuzzo – Infermiere Divisione di Ematologia “Grande Ospedale Metropolitano” di Reggio Calabria
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