Nel 1800 il Dr. Thomas Hodgkin per primo scoprì della malattia che ancora oggi porta il suo nome. Il linfoma di Hodgkin è costituito da cellule tumorali, dette di Reed-Sternberg (dal nome dei due medici che per primi le identificarono al microscopio), immerse in un letto di cellule di tipo infiammatorio.
Sulla base della diversa distribuzione di queste due componenti vengono distinti due gruppi di linfoma di Hodgkin: quello classico (più frequente) e quello a predominanza linfocitaria. Anche se le cause rimangono per la maggior parte sconosciute, in quasi la metà dei casi viene identificato nelle cellule di Reed-Sternberg il DNA del virus di Epstein-Barr (il virus della mononucleosi).
Il linfoma di Hodgkin è una malattia che colpisce più frequentemente in giovane età (18-30 anni) oppure dopo i 50. Si localizza nei linfonodi, quasi mai in altri organi; nella maggior parte dei casi si trova in stazioni linfonodali vicine e tende a diffondersi in maniera prevedibile per sedi contigue. Il linfoma di Hodgkin è guaribile in più del 90% dei casi con la radioterapia e la chemioterapia o con una combinazione delle due.