
- by Martina Manni
- 17 Ottobre 2022
ECHELON-1 è uno studio internazionale che ha coinvolto 1334 pazienti con diagnosi di linfoma di Hodgkin classico in stadio avanzato (stadio III o IV di malattia). Lo studio ha messo a confronto il trattamento standard ABVD (doxorubicina, bleomicina, vinblastina e dacarbazina) con il trattamento sperimentale A+AVD (brentuximab vedotin, doxorubicina, vinblastina e dacarbazina) nel quale la bleomicina viene sostituita con il farmaco brentuximab vedotin.
Già nel 2018, sulla prestigiosa rivista New England Journal of Medicine, erano stati pubblicati i risultati riguardanti la sopravvivenza libera da progressione, ossia il tempo che intercorre tra la diagnosi e la recidiva o progressione di malattia. I dati avevano evidenziato una riduzione del rischio di progressione di malattia o decesso nei pazienti trattati con brentuximab vedotin + AVD rispetto ai pazienti che avevano ricevuto il trattamento standard.
Più recentemente, al Congresso della Società Europea di Ematologia, sono stati presentati anche i risultati riguardanti la sopravvivenza globale dei pazienti e il profilo di sicurezza delle due combinazioni terapeutiche.
Il trattamento sperimentale con il farmaco brentuximab vedotin in combinazione con AVD ha dimostrato di migliorare in modo significativo la sopravvivenza globale, con una riduzione del rischio di decesso del 41% rispetto al regime standard. Questo dato si conferma indipendentemente dalle caratteristiche dei pazienti e della malattia alla diagnosi come: lo stadio, il sesso, il risultato della PET dopo il secondo ciclo di terapia, l’età (<60 o ≥60 anni), l’area geografica.
Il regime di trattamento con brentuximab vedotin ha mostrato un profilo di sicurezza paragonabile a quello del regime ABVD. In particolare, anche se l’incidenza di neuropatia periferica è risultata maggiore nel braccio sperimentale rispetto a quello standard, va osservato che tale tossicità è migliorata o si è completamente risolta nella maggioranza dei casi in entrambi i gruppi di trattamento. Si è registrata inoltre una riduzione degli eventi di tossicità tardiva e in particolare di secondi tumori nel braccio sperimentale rispetto allo standard (sia tumori solidi sia neoplasie ematologiche).
Infine, è stato riscontrato un miglioramento della probabilità di andare incontro a gravidanze nelle donne trattate con A+AVD rispetto ad ABVD.
Pertanto, i dati finora disponibili derivanti dallo studio ECHELON-1 supportano l’utilizzo della combinazione brentuximab vedotin +AVD per il trattamento del linfoma di Hodgkin in stadio avanzato.