A questo gruppo appartengono in realtà almeno 60 tipi di malattie diverse, alcune più frequenti, altre meno, altre ancora molto rare. In base alle caratteristiche morfologiche e biologiche i linfomi non Hodgkin vengono suddivisi in linfomi a cellule B (quelli che originano da linfociti B anomali) oppure linfomi T (se al contrario originano da linfociti T anomali). Dal punto di vista clinico invece si distinguono linfomi “aggressivi” e linfomi “indolenti”.
Gli aggressivi hanno una crescita rapida, pertanto danno sintomi precocemente. Gli indolenti invece si sviluppano lentamente e possono rimanere misconosciuti per lunghi periodi di tempo. Il linfoma diffuso a grandi cellule B (DLBCL) è il linfoma più frequente. Appartiene alla categoria dei linfomi aggressivi e colpisce persone di qualunque fascia d’età, più comunemente in età adulta (intorno ai 60 anni). Può insorgere nei linfonodi del torace o dell’addome o in qualsiasi regione del corpo (intestino, fegato, cavo orale, cute, sistema nervoso), ma nella maggior parte dei casi è localizzato. Dal punto di vista genetico esistono diversi sottotipi di linfoma diffuso a grandi cellule B che hanno dimostrato di comportarsi in maniera diversa.
Il linfoma primitivo del mediastino è un sottotipo di DLBCL che colpisce tipicamente giovani donne ed è localizzato tipicamente nel mediastino (lo spazio del torace tra i due polmoni, che ospita anche il cuore). Il linfoma follicolare (FL) è il secondo tipo di linfoma per frequenza. Ha un andamento indolente, insorge generalmente in persone intorno ai 60 anni d’età, è poco frequente nei giovani. Coinvolge principalmente i linfonodi e non di rado il midollo osseo. Non sempre questo tipo di linfoma richiede un trattamento e in alcuni casi selezionati l’inizio delle cure può essere rimandato fino alla comparsa dei sintomi. Il linfoma linfocitico (SLL) è un linfoma indolente abbinato in qualche modo ad un’altra malattia che è la leucemia linfatica cronica (CLL).
Queste due malattie hanno in comune la cellula tumorale, che nel primo caso è situata nei linfonodi o a volte nella milza, mentre nel secondo caso le cellule tumorali sono nel sangue o nel midollo osseo. Il linfoma mantellare (MCL) colpisce più spesso gli uomini intorno ai 60 anni e coinvolge di solito i linfonodi e il midollo osseo. I linfomi della zona marginale (MZL) sono di diverso tipo, a seconda degli organi coinvolti: nodali (linfonodi), extranodali (linfomi MALT – che possono interessare mucosa dello stomaco, cute, ghiandole salivari, mammella, orbita, ed altre sedi ancora), splenici (milza). Sono linfomi indolenti e che più spesso di altri possono essere associati ad infezioni virali o batteriche ed in alcuni casi il primo intervento terapeutico può consistere appunto in antibiotici o antivirali. Il linfoma di Burkitt (BL) è un linfoma particolarmente aggressivo ed è peculiarmente legato ad un agente infettivo che è il virus di Epstein-Barr. In alcune regioni dell’Africa, dove quest’infezione è endemica, il linfoma è piuttosto frequente. Nelle regioni occidentali invece è relativamente raro.
I linfomi T rappresentano circa il 10-15% dei linfomi. Alcuni di questi sono: i linfomi T cutanei (come la micosi fungoide), il linfoma angioimmunoblastico, il linfoma T nasal-type (coinvolge di solito le alte vie aeree), il linfoma T intestinale di tipo enteropatico, il linfoma a grandi cellule anaplastico (ALCL) (cutaneo o sistemico) e il linfoma T non altrimenti specificato.