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- 10 Marzo 2018
PROGETTO LINFOSHOW
Rinascere a nuova vita
Introduzione
LINFOVITA è un’associazione nata a Reggio Calabria da un’idea della dott.ssa Caterina Stelitano, condivisa con un suo ex-paziente nonchè ispiratore del logo, e che diventa realtà nel luglio 2013 quando essa stessa diventa paziente.
Linfovita significa rinascere dopo la malattia e non solo – in senso più profondo e assoluto – significa rinascere a nuova vita.
Già dal 1947 la World Health Organization (WHO) ha dato questa definizione di salute: “uno stato completo di benessere fisico, mentale e sociale e non un’assenza di malattia o infermità”.
L’Associazione si propone quindi come obiettivo precipuo quello di promuovere iniziative a favore dei pazienti affetti da linfoma e dei loro familiari.
Con questo spirito nasce il progetto LinfoShow.
Chi vive la malattia, insieme ai propri familiari e ai propri amici, si trova in un momento particolare della propria esistenza, in uno stato di estrema sensibilità, vulnerabilità e fragilità causato da preoccupazioni, paure e sofferenza. Oggi è opinione sempre più consolidata che prendersi cura dei pazienti significa non solo aiutarli ad aggredire la malattia ma anche focalizzare l’attenzione sulla persona, garantendo sollievo e benefici nella sfera individuale ed esistenziale e facilitando così il percorso delle cure.
LinfoShow è un modo di dare sollievo e aiutare a reagire al sovraccarico di emozioni, traumi e crisi esistenziali che derivano dalla malattia, dalle terapie e dal successivo percorso post-cura.
Oltre al sostegno psicologico, anche altre attività come il teatro e la musica possono contribuire a migliorare la qualità della vita dei pazienti. Infatti, in letteratura vengono riportate esperienze di questo tipo che registrano un incrementano del benessere fisico e spirituale del paziente.
In quest’ottica nasce LinfoShow, un progetto che si propone l’obiettivo di aiutare coloro che si trovano ad affrontare la malattia, attraverso un’attività ricreativa che diventa così strumento di comunicazione, aiuto, stimolo e possibilità di espressione, per superare un periodo così difficile e alleviare la condizione di malato
Scopo
Il progetto LinfoShow vuole creare un ambiente che, durante la terapia, utilizzi determinati canali e che faccia emergere le qualità artistiche del paziente in modo che lo stesso condivida emotivamente l’impegno terapeutico.
Lo scopo principale di LinfoShow non consiste nella ricerca di qualità artistiche del paziente né sono in ballo finalità didattiche. Lo scopo del progetto deve essere l’espressione artistica che permetta al paziente di esternare i propri vissuti emotivi, elaborando l’angoscia e allontanando le paure, facilitando e promuovendo la comunicazione, l’espressione e le relazioni, migliorando lo stato emotivo, permettendo di scoprire nuovi aspetti di sé e anche favorendo un cambiamento personale. L’intento è riabilitare le funzioni emotive dei pazienti in modo che si possa ottenere una migliore integrazione sociale e una migliore qualità della vita in tutte le fasi della malattia.
Esistono ricerche che mostrano come le attività di Arteterapia sembrano avere effetti positivi sullo stress psicologico e spirituale, aiutando i pazienti a ricalibrare il senso di sé e le relazioni personali e interpersonali.
“L’arte ha valore per la sua capacità di perfezionare la mente e la sensibilità più che per i suoi prodotti finali” (Fred Gettings, 1966).
In Giappone, su pazienti con tumori del sangue e del midollo osseo, sessioni di Arteterapia comprendenti disegno e collage, hanno comportato una diminuzione dei punteggi nella scala della depressione, dopo le sessioni, e una diminuzione della stanchezza, promuovendo l’espressione delle emozioni, dei desideri e delle speranze, nonché la comprensione della gravità della malattia (Ando, Imamurra, Kira e Nagasaka, 2013).
Conclusioni
LinfoShow si propone di portare la cultura e lo spettacolo in ambito medico a scopo terapeutico con la realizzazione di periodici programmi mirati e definiti che, con il coinvolgimento dei pazienti che diventano protagonisti, mirano ad alleviare gli stessi da preoccupazioni, creando così uno stato di benessere e armonia attraverso la condivisione e il sostegno comune.In questo progetto abbiamo voluto sottolineare l’importanza di
Linfoshow come terapia non convenzionale. La terapia farmacologica ha il limite di curare il corpo ma non la mente, la sua azione mira a rallentare il decorso della patologia ma non restituisce il benessere psicologico al paziente.
Oggetto di Linfoshow non è pertanto la malattia in sé, piuttosto ciò che dalla malattia deriva in termini di perdita di funzioni (fisiche, psichiche, sociali) e la conseguente emarginazione a cui la persona è condannata.
I percorsi di Linfoshow non curano la patologia, non la valutano. L’individuo si sente trattato come una persona e non come un malato che deve seguire trattamenti riabilitativi, spesso molto frustranti.
Lo spettacolo viene incontro come elemento di sostegno psicologico e come mezzo di aiuto per sorridere anche nella malattia, aiutando a stare meglio. Lo spettacolo allevia le sofferenze e diventa strumento di terapia.
L’attività creativa richiede un impegno intellettivo e cognitivo legato all’immaginazione e all’ideazione del “prodotto artistico”. Così, nell’atto di creazione di ciascun individuo, l’arte nutre l’anima, coinvolge le emozioni e libera lo spirito, e questo può incoraggiare le persone a fare qualcosa semplicemente perché vogliono farlo. L’arte può motivare tantissimo, poiché ci si riappropria, materialmente e simbolicamente, del diritto naturale di produrre un’impronta che nessun altro potrebbe lasciare e attraverso la quale esprimiamo la scintilla individuale della nostra umanità (da “Arteterapia in educazione e riabilitazione, Bernie Warren”).
Curare significa ripristinare una condizione di armonia psico-fisica, se questa c’era, o costruirne una nuova, se non c’era.
un viaggio verso la consapevolezza che parte dal dolore e raggiunge la calma ed il benessere interiore.
Responsabili del progetto
Dott.ssa Caterina Stelitano, Maria Francesca Gangemi, Matteo Zema, Sabrina Collura. Maria Rombo. Margherita Caracciolo.