Una breve guida per il Paziente e per Chi se ne prende cura
(il documento e’ frutto di un estratto semplificato tratto dalle linee guida ESMO 2014, pubblicate su “Annals of Oncology” [http://annonc.oxfordjournals.org/content/25/suppl_3/iii83.long])
Il Linfoma mantellare e’ relativamente raro rappresenta il 3-10% di tutti i linfomi e’ piu’ frequente nell’’uomo che nella donna, l’età mediana di insorgenza è di 65 anni. Risponde alle chemioterapie ma tende a recidivare ed e’ ancora considerato un linfoma difficle da curare. Tuttavia esistono diversi promettenti farmaci biologici che sono gia’ entrati nella pratica clinica o sono in avanzata fase di sperimentazione. In questo breve paragrafo sono schematizzate le Linee Guida elaborate dal pannello di esperti dell’ESMO che definiscono le indagini e i trattamenti a cui possono essere sottoposti i pazienti nel loro percorso di cura. Le linee Guida non rappresentano un percorso obbligato o l’unica opinione valida ma piuttosto un autorevole punto di riferimento basato sulla disamina della letteratura scientifica. Grazie ai rapidi progressi a cui stiamo assistendo nella terapia dei Linfomi le linee guida sono oggetto di frequente rielaborazione.
INDAGINI E VALUTAZIONI IMPORTANTI AL MOMENTO DELLA DIAGNOSI
(in linguaggio medico “stadiazione” e “fattori prognostici”)
1.Diagnosi Istologica
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- Biospia linfonodale o di altro tessuto infiltrato dalla malattia. Valutazione della positivita’ per Ciclina D1, della frazione di crescita del linfoma (Ki-67), delle varianti morfologiche (classico, pleomorfo e blastoide)
Esiste una forma indolente di Linfoma mantellare, in questi casi e’ opportuno un periodo di osservazione per accertare che il paziente appartenga a questa categoria e possa essere osservato senza trattamento fino a quando il linfoma non diventa piu’ aggressivo.
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2.Indagini Radiologiche
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- Tomografia assiale computerizzata (TAC) con il mezzo di contrasto per lo studio di Collo, Torace e Addome completo
- Gastroscopia con biopsie
- Videat otorino-laringoiatrico
- Scintigrafia globale corporea (PET) con FDG ( non indispensabile)
- Ecografia: puo’ essere utile soprattutto per definire la natura e le dimensioni di linfoadenopatie superficiali e orientare la sede della biopsia.
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3.Altre Indagini Prima della Terapia
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- Biopsia Ossea (BOM): la biopsia ossea viene effettuata sulla parte posteriore dell’osso iliaco. E’ una procedura che si fa in day hospital/ambulatorio con anestesia locale e dura pochi minuti. (Necessaria se non viene fatta la PET alla diagnosi)
- Agoaspirato del midollo osseo: viene fatto contestaulmente alla biopsia ossea e’ utile per fare indagini di citogenetica, biologia molecolare, citofluorimetria
- Esame citofluorimetrico del sangue venoso periferico: necessario in caso di aumento dei linfociti con sospetto di leucemizzazionedel linfoma
- Puntura lombare o Rachicentesi: puo’ essere necessaria in alcuni casi
- Emocromo, quadro epatico e renale, elettroliti, protidogramma, VES, LDH, PCR, elettroliti, screening per infezione pregressa dai virus:HIV, HCV, HBV
- Test di funzionalità polmonare e cardiologica
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4.Identificare Sintomi Specifici
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- febbre superiore a 38°C (sintomo B)
- Perdita di peso >10% negli ultimi 6 mesi (sintomo B)
- Sudorazione notturna (sintomo B)
- Prurito generalizzato
- Astenia
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5.Preservazione Fertilità
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- Sia nei pazienti giovani di sesso maschile che femminile che desiderano in futuro procreare deve essere effettuato un counseling specifico
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Stadiazione
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- Sistema di Ann Arbor che prevede 4 stadi: I, II, III e IV
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Fattori Prognostici
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- Fattori prognostici sono : 1) l’eta’, 2) Performance Status ; 3) il valore dell’LDH e 4) il numero dei globuli bianchi;5) l’indice proliferativo del Linfoma o ki-67
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Score Prognostici
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- MIPI: e’ una combinazione pesata dei fattori prognostici 1, 2,3 e 4
- MIPI2 o MIPI biologico: include anche l’indice proliferativo
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Trattamento di 1° linea o induzione
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- Solo negli stadi I e II con piccola taglia di malattia una chemioimmunoterapia abbreviata seguita da radioterapia 30-35Gy involved field
- ≤ 65 anni: in stadio I e II con malattia di grande taglia e negli stadi avanzati (III e IV) chemioimmunoterapia (R-CHOP, R-ARA-C ad alte dosi, sequenziali o alternati), consolidamento con terapia ad alte dosi e auto-trapianto di Cellule Staminali
- > 65 anni: chemioimmunoterapia (RCHOP, R-Bendamustina) seguita da Rituximab di mantenimento o anche Radioimmunoterapia
- Pazienti Compromessi: R-Leukeran, R-Bendamustina. Attesa nei pazienti con patologia indolente che non richiede immediato trattamento. Seguita da Rituximab di mantenimento o anche Radioimmunoterapia
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Trattamento di 2° linea
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- Immunochemioterapia diversa dalla precedente se la recidiva e’ avvenuta entro i primi due anni dal trattamento di induzione.
- La combinazione della immunochemioterapia con un farmaco biologico* e’ auspicabile soprattutto nelle recidive precoci (
- Se possibile consolidare la terapia di 2° linea con trapianto Allogenico.
- Mantenimento con Rituximab o anche Radioimmunoterapia
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Valutazione della Risposta
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- La valutazione TAC va fatta a meta’ trattamento e alla fine della terapia. Nei pazienti che hanno ottenuto a meta’ trattamento una riduzione inferiore al 50% della malattia , devono essere indirizzati a terapie alternative.
- La PET e’ opzionale nel follow-up.
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*Farmaci biologici efficaci nel Linfoma Mantellare: Temserolimus, Lenalidomide, Bortezomib e Ibrutinib.