Il fine della stadi azione è quello di quantificare l’estensione della malattia e programmare tempi e modalità del trattamento. Un’accurata indagine sulla storia del paziente può fornire informazioni utili a identificare fattori predisponenti o possibili cause o condizioni da conoscere in previsione della terapia. La visita è mirata a riconoscere le sedi interessate dal linfoma, come possibili sedi di biopsia o come parametro da ricontrollare durante il periodo di cura. Gli esami del sangue forniscono informazioni circa la funzionalità degli organi principali (midollo osseo, fegato, reni), per ricercare possibili fragilità, per programmare ulteriori accertamenti o adattare alle condizioni del paziente esami successivi e terapia. Nel caso dei linfomi non esistono marcatori tumorali da ricercare, esistono però alcuni parametri che possono svelare alcune caratteristiche della malattia, per esempio una maggiore o minore aggressività, e sono: la latticodeidrogenasi (LDH) e la beta-2-microglobulina.
La TAC (tomografia assiale computerizzata) con mezzo di contrasto è un esame radiologico che permette di ottenere una visione del corpo in sezioni sottili qualche millimetro (vere e proprie fette), assiali (trasversali), sagittali o coronali (lungo la perpendicolare del corpo vista lateralmente o frontalmente). Il radiologo interpreta le immagini e la distribuzione del mezzo di contrasto, fornendo una descrizione dimensionale delle sedi in cui la malattia appare localizzata. La risonanza magnetica nucleare (RMN) fornisce immagini simili a quelle della TAC, ma differisce da questa per la metodica di funzionamento e per il mezzo di contrasto utilizzati. E’ particolarmente utile per studiare alcuni organi per esempio il sistema nervoso centrale, il midollo spinale o le ossa.
La PET (tomografia ad emissione di positroni) è un’indagine di medicina nucleare che richiede l’infusione di una molecola tracciante che è il fluorodesossiglucosio (18-FDG), cioè glucosio marcato con una particella che emette radiazioni. Di solito le cellule neoplastiche si riproducono velocemente spendendo molta energia, più delle cellule sane. Il 18-FDG si accumula dove le cellule consumano grandi quantità di energia e la radiazione emessa dal marcatore nucleare ne permette la localizzazione. A differenza della TAC, la PET misura anche l’attività metabolica di una neoplasia. Nell’interpretazione degli esami strumentali bisogna tenere presente che ci sono situazioni che possono simulare una condizione tumorale, pertanto i referti vanno sempre letti e discussi con il proprio medico. La biopsia osteo-midollare (BOM) è l’esame che permette lo studio del midollo osseo ed è un passaggio importante della stadiazione per varie ragioni. Come precedentemente illustrato, il midollo osseo è il tessuto in cui la cellula staminale da origine a tutte le cellule del sangue ed è perciò l’organo più importante del sistema immunitario; inoltre molti linfomi possono localizzarsi proprio nel midollo. La biopsia osteomidollare è costituita da due fasi: il prelievo del sangue midollare (o aspirato midollare) e la biopsia vera e propria (anche in questo caso con esame morfologico ed immunoistochimico). Sul materiale prelevato vengono eseguiti molte indagini che arricchiscono di dettagli la diagnosi. Un esame accessorio, indicato solo in particolari circostanze, è la rachicentesi, cioè il prelievo di liquor (il liquido che circola nel canale midollare) attraverso una puntura lombare.
Infine, una parte non diagnostica, ma considerata preliminare all’inizio di un trattamento chemioterapico è lo studio della funzione cardio-polmonare, che prevede elettrocardiogramma, ecocardiogramma e prove di funzionalità respiratoria (PFR). Completati gli accertamenti è possibile definire lo stadio della malattia, attribuendo un numero che va da I a IV (in numeri romani).
Lo stadio primo (I): identifica una malattia localizzata in una sola stazione linfonodale.
Lo stadio secondo (II): una malattia localizzata in più stazioni linfonodali ma dallo stesso lato del diaframma (il muscolo che separa il torace dall’addome).
Lo stadio nel terzo (III): indica una malattia che è presente sia sopra che sotto il diaframma.
Lo stadio quarto (IV): si definisce quando il linfoma è localizzato anche in altri organi come ad esempio il midollo osseo o fegato.